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C12017 - Via libera condizionato dell’Antitrust alla concentrazione radio RTI/Gruppo Finelco


COMUNICATO STAMPA


COMUNICATO STAMPA

radioitalia

VIA LIBERA CONDIZIONATO
DELL’ANTITRUST
ALLA CONCENTRAZIONE RADIO
RTI/GRUPPO FINELCO

Via libera condizionato dell’Antitrust all’acquisizione da parte della società RTI Reti Televisive Italiane, controllata da Mediaset e appartenente al gruppo Fininvest, del Gruppo Finelco (Radio Montecarlo, Radio 105, Virgin Radio): le prescrizioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato prevedono l’obbligo di rilascio dei contratti per la gestione pubblicitaria di Radio Italia e Radio Kiss Kiss, alla loro naturale scadenza, oltre a quello di non acquisire nuovi contratti o nuove radio fino al 2020.

L’istruttoria appena conclusa ha permesso di accertare che l’acquisizione del Gruppo Finelco avrebbe portato alla creazione del “Sistema Radio Mediamond” (Radio 101, Radio Montecarlo, Radio 105, Virgin Radio, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio, Radio Norba) dotato di una “leadership incontrastata” e perciò “in grado di raggiungere qualsiasi target nell’ambito della popolazione individui 15-64 (target commerciale)”. La concentrazione avrebbe determinato, pertanto, effetti pregiudizievoli di natura orizzontale e di natura conglomerale, vale a dire connessi al posizionamento di Mediaset nel contiguo mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo.

L’Autorità ha deliberato la chiusura del procedimento, prescrivendo una serie di misure volte a eliminare gli effetti distorsivi della concorrenza causati dalla realizzazione della concentrazione in esame. Tra queste, l’obbligo di non rinnovare i contratti di gestione della pubblicità radiofonica stipulati con Radio Italia e Radio Kiss Kiss alla loro scadenza. Le due radio hanno una share audience nel I semestre 2015 pari al 13,6% nel giorno medio, 18,3% nel segmento femminile e 14,5% nel target giovanile 15-34.

Le misure dettate dall’Antitrust comprendono inoltre il divieto di acquisire contratti pubblicitari o la proprietà di ulteriori radio nazionali fino al 2020. È previsto, infine, un obbligo di separazione societaria per la raccolta pubblicitaria televisiva (free e pay-tv) e la raccolta di pubblicità sulle radio.

Roma, 15 aprile 2016