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Il Presidente Pitruzzella in audizione alla Camera: “ok al decreto legge sulle Banche popolari”


COMUNICATO STAMPA


COMUNICATO STAMPA

IL PRESIDENTE PITRUZZELLA
IN AUDIZIONE ALLA CAMERA:
“OK AL DECRETO LEGGE
SULLE BANCHE POPOLARI”


Parere favorevole dell’Antitrust al decreto legge sulle misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti. L’ha espresso il presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, nel corso dell’audizione parlamentare che s’è svolta oggi presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera dei deputati. “Il giudizio dell’Agcm – ha detto Pitruzzella – è di indubbio apprezzamento, sia con riferimento all’intervento sulla struttura e sulla governance delle Banche popolari, teso a rendere il sistema più contendibile e i mercati più competitivi; sia con riguardo alle misure previste per la portabilità dei conti correnti, idonee a incentivare la mobilità dei consumatori e a favorire dinamiche di mercato più concorrenziali”.

A proposito delle Banche popolari, Pitruzzella s’è richiamato all’indagine conoscitiva svolta dall’Antitrust nel 2008, in cui l’Autorità evidenziava “i profili critici da un punto di vista concorrenziale” e auspicava “interventi normativi per correggere le distorsioni del mercato del credito”. Pur riconoscendo alle Popolari “un’importante funzione nell’assicurare stabilità e radicamento sul territorio”, il presidente dell’Agcm ha tuttavia sottolineato - soprattutto quelle quotate e di grandi dimensioni – che già sette anni emerse come “stessero ormai perdendo le peculiarità che ne motivano la differenziazione rispetto alle società per azioni, risultando così caratterizzate da un’operatività non coerente con il principio mutualistico che dovrebbe ispirare il loro funzionamento”.

Analoghe considerazioni l’Agcm aveva espresso negli ultimi suoi due interventi sulle “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza”. In particolare, l’Autorità s’era pronunciata sul “voto capitario che genera una asimmetria tra capitale investito dagli azionisti nella società ed esercizio del diritto di voto”, rilevando anche che “gli stringenti limiti all’uso delle deleghe possono determinare una minore partecipazione dei soci alle assemblee”. Da qui, la convinzione che “assetti chiusi, motivati storicamente dalla finalità cooperativa e vincolata al territorio, non abbiano più ragion d’essere e richiedano interventi finalizzati a rendere il sistema più contendibile e il mercato più competitivo”.

Quanto, infine, alla portabilità dei conti correnti, l’Antitrust rileva la “scarsa mobilità della clientela” che si può attribuire “a una scarsa trasparenza informativa, al legame esistente tra il rapporto di conto corrente e altri servizi bancari, ai tempi e ai costi di chiusura del conto”. Già in passato, l’Agcm aveva auspicato “interventi normativi tesi ad aumentare la mobilità della domanda e, di conseguenza, ad aumentare le dinamiche competitive virtuose volte alla riduzione dei prezzi e all’aumento del benessere del consumatore”. In questo contesto, “l’art. 2 del decreto legge non può che essere valutato in modo estremamente positivo, sia con riferimento alla diffusione di strumenti di trasparenza informativa a vantaggio dei consumatori, sia con riguardo al previsto azzeramento dei costi e degli oneri a carico del cliente”. Secondo l’Antitrust, in sede di conversione in legge del provvedimento, “potrebbe essere opportuno prevedere l’abrogazione dell’art. 120 bis, nella parte in cui consente una qualche forma di applicazione di costi al cliente quando recede dal rapporto con la banca”.

“Il nostro apprezzamento e i nostri ulteriori suggerimenti – ha concluso il presidente Pitruzzella – vogliono contribuire a delineare un quadro normativo che garantisca il corretto funzionamento dei mercati finanziari e stimoli lo sviluppo di un’effettiva dinamica concorrenziale tra le imprese del settore”.

 

Roma, 18 febbraio 2015