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I748 - Ordini professionali: Antitrust avvia istruttoria nei confronti del Consiglio nazionale forense per due possibili intese restrittive della concorrenza


COMUNICATO STAMPA


COMUNICATO STAMPA

ORDINI PROFESSIONALI: ANTITRUST AVVIA ISTRUTTORIA NEI CONFRONTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE PER DUE POSSIBILI INTESE RESTRITTIVE DELLA CONCORRENZA

Con una circolare sulle tariffe minime e un parere sui siti internet che propongono prestazioni professionali con compensi ridotti avrebbe limitato l’autonomia dei singoli professionisti

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 16 luglio 2013, ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se il Consiglio Nazionale Forense abbia messo in atto due distinte intese finalizzate a limitare l’autonomia dei singoli avvocati nella determinazione dei compensi e nella ricerca di nuova clientela.

Alla base della decisione dell’Antitrust due distinti comportamenti messi in atto dal CNF:

1) la pubblicazione, sul sito istituzionale del Consiglio, delle tariffe ministeriali, ormai abrogate, accompagnate da una circolare emanata nel 2006 in base alla quale l’avvocato che richiede un compenso inferiore al minimo tariffario può comunque essere sanzionato in base al Codice Deontologico. Secondo l’Autorità il comportamento del CNF non troverebbe giustificazione neanche nei ‘parametri’ citati dall’articolo 13 della riforma forense del 2012 visto che tali parametri non possono comunque trasformarsi in tariffe minime obbligatorie.

2) il parere n. 48/2012 reso dal Consiglio in base al quale l’utilizzo, da parte degli avvocati, di siti internet che propongono ai consumatori associati sconti sulle prestazioni professionali, confligge con il divieto di accaparramento della clientela sancito dall’art. 19 del codice deontologico forense. Secondo l’Antitrust tale parere, inibendo l’impiego di un nuovo canale di distribuzione e stigmatizzando l’offerta di servizi incentrata sulla convenienza economica, potrebbe essere idoneo a limitare la concorrenza tra professionisti. Il parere era stato rilasciato a proposito della piattaforma Amica Card, circuito a disposizione di aziende e professionisti (tra cui avvocati) che intendono promuovere i propri servizi tramite internet, a fronte del pagamento di un canone mensile; i consumatori-utenti, sottoscrivendo (gratuitamente o a pagamento) la tessera AmicaCard, possono acquistare, a condizioni agevolate, i servizi reclamizzati sul circuito direttamente dai professionisti ad esso aderenti.

L’istruttoria dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2014.

Roma, 25 luglio 2013

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