Stampa

AVVIATO PROCEDIMENTO DI INOTTEMPERANZA NEI CONFRONTI DI INTESA SANPAOLO ALLA LUCE DELL’ACCORDO TRA CRÉDIT AGRICOLE E ASSICURAZIONI GENERALI


COMUNICATO STAMPA



COMUNICATO STAMPA

ANTITRUST: AVVIATO PROCEDIMENTO DI INOTTEMPERANZA NEI CONFRONTI DI INTESA SANPAOLO ALLA LUCE DELL’ACCORDO TRA CRÉDIT AGRICOLE E ASSICURAZIONI GENERALI

Non è stata garantita la necessaria indipendenza con la banca francese, come prescritto dall’Autorità. Il procedimento dovrà chiudersi entro l’11 ottobre 2009.

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 14 maggio 2009, ha deciso di contestare a Intesa SanPaolo l’inottemperanza alla delibera con la quale, il 20 dicembre 2006, era stata autorizzata la fusione tra Banca Intesa e San Paolo IMI.

Secondo l’Antitrust risultano non essere state rispettate le seguenti misure dettate dall’Autorità:

1) la misura in base alla quale Crédit Agricole, a partire dal 1 gennaio 2008, avrebbe dovuto detenere una partecipazione in Intesa SanPaolo pari al 5%. Dal recente Accordo stipulato dalla banca francese con Generali emerge infatti che la quota detenuta da Crédit Agricole, al momento della sottoscrizione dell’accordo stesso, è pari al 5,823% circa del capitale ordinario di ISP;

2) la misura volta a garantire che nella governance di Intesa SanPaolo non sia presente Crédit Agricole. Il provvedimento prescriveva infatti che “nel Consiglio di Sorveglianza e nel Consiglio di gestione di ISP, così come in ogni altro suo organo di gestione/amministrazione”, non dovessero essere “presenti membri di espressione diretta o indiretta di Crédit Agricole ovvero aventi con quest’ultimo legami personali diretti o indiretti”. Secondo l’Autorità quanto previsto dall’Accordo tra Crédit Agricole e Generali la c.d. consultazione preventiva (volta non solo a consultarsi prima di ogni riunione degli organi di governance di Intesa SanPaolo ma a scambiarsi e discutere tutte le informazioni e opinioni relative alle materie di interesse strategico, definire e attuare una posizione o linea di condotta comune, e a concordare il voto da esprimere), consente a Crédit Agricole, già alla data di sottoscrizione dell’Accordo, di essere presente nella governance di Intesa SanPaolo attraverso i componenti del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione nominati su indicazione o candidatura di Generali;

3) la misura che prescriveva a Crédit Agricole di “non partecipare ad eventuali patti di sindacato relativi alla nuova banca”. Secondo l’Antitrust le previsioni dall’Accordo sulla modalità di nomina del futuro Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione di Intesa SanPaolo, consentiranno, in occasione della nomina dell’intero Consiglio di Sorveglianza, la presentazione di liste comuni di candidati, l’indicazione di quattro candidati ciascuno, e la votazione con tutte le azioni di Intesa SanPaolo possedute da Crédit Agricole e Generali. Anche per la nomina del Consiglio di gestione è prevista la consultazione per esprimere candidature comuni e per concordare preventivamente, qualora una delle due società fosse chiamata ad esprimere una o più candidature alla carica di Consigliere di Gestione, il nominativo. Più in generale viene in questo modo non rispettata la condizione della “necessaria indipendenza tra Crédit Agricole e la nuova banca” posta dal provvedimento di autorizzazione alla fusione.

Il procedimento di inottemperanza dovrà essere concluso entro l’11 ottobre 2009.

Roma, 14 maggio 2009