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A357 - TELE2/TIM-VODAFONE-WIND


COMUNICATO STAMPA


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Provvedimento del 3 agosto 2007


COMUNICATO STAMPA

TLC: DA ANTITRUST MULTA DI 20 MLN A TELECOM ITALIA E DI 2 MLN A WIND PER ABUSI DI POSIZIONE DOMINANTE NEI MERCATI DELLE CHIAMATE FISSO-MOBILE

A Telecom Italia maggiorazione dell’importo base per ‘recidiva’.
Ritenuta inesistente posizione di dominanza collettiva

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 3 agosto 2007, ha deciso di comminare una multa di 20 milioni a Telecom Italia (ex Tim) e di 2 milioni a Wind per due distinti abusi di posizione dominante nei rispettivi mercati all’ingrosso dei servizi di terminazione sulle proprie reti, in violazione dell’art. 82 del Trattato CE.

Telecom Italia e Wind Telecomunicazioni dovranno immediatamente porre termine alle condotte accertate comunicando entro 90 giorni all’Autorità le misure adottate per la cessazione dell’infrazione.

Secondo l’Autorità non sussistono invece elementi sufficienti a provare una posizione dominante collettiva degli operatori mobili nel mercato all’ingrosso dei servizi di accesso alle infrastrutture di rete mobile, come ipotizzato invece nell’avvio di istruttoria.

L’Antitrust ha inoltre registrato positive evoluzioni pro-concorrenziali nel mercato all’ingrosso dei servizi di accesso realizzatasi recentemente con l’ingresso nel nostro Paese degli operatori mobili virtuali.

Nel merito dell’infrazione accertata a carico di Telecom Italia e Wind, a parere dell’Autorità le due aziende hanno realizzato pratiche discriminatorie nei confronti dei loro concorrenti, applicando alle proprie divisioni commerciali condizioni tecniche e/o economiche per la terminazione delle chiamate fisso-mobile sulle proprie reti più favorevoli rispetto a quelle offerte agli altri operatori.

Le condotte discriminatorie, poste in essere dai due gestori mobili, titolari anche di licenza per fornire servizi di telefonia su rete fissa, erano volte a escludere i concorrenti sia dai mercati all’ingrosso dei servizi di terminazione, sia dal connesso mercato al dettaglio dei servizi di fonia F-M per la clientela business.

La gravità degli abusi risulta confermata dal loro impatto concreto sui mercati interessati: ostacolando, infatti, la rivendita di terminazione a livello wholesale, Tim e Wind hanno eliminato qualsiasi forma alternativa di approvvigionamento di terminazione all’ingrosso per i propri concorrenti ed hanno così impedito agli operatori alternativi di formulare offerte retail F-M alla clientela aziendale in concorrenza con le proprie.

Si tratta di infrazioni gravi anche in considerazione della significativa durata, che si protrae sino ad oggi dal 1999, per TIM, e dal 2001, per WIND.

Secondo l’Autorità le condotte abusive di Telecom appaiono più gravi di quelle di Wind in quanto poste in essere da un operatore dominante, a livello di gruppo, non solo nel mercato a monte dell’offerta di servizi di terminazione sulla propria rete, ma anche nel mercato a valle dell’offerta di servizi fisso-mobile all’utenza aziendale: Telecom ha sfruttato questa sua peculiare caratteristica per preservare e rafforzare la propria posizione di dominanza. Nel determinare la sanzione l’Autorità ha dunque tenuto conto delle diverse caratteristiche degli operatori che hanno posto in essere gli abusi, ed in particolare la specifica preminenza del gruppo Telecom in tutti i mercati italiani delle comunicazioni, tra cui il mercato dei servizi di fonia aziendale F-M rispetto alla posizione invece detenuta da Wind che, pur essendo il secondo operatore nel mercato, detiene una quota di gran lunga inferiore a quella del gruppo Telecom.

La sanzione comminata a Telecom è stata inoltre maggiorata in quanto la società è già stata destinataria di più provvedimenti accertativi di posizione dominante.


Roma, 03 agosto 2007