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AS392 - SERVIZI FUNEBRI: GRAVI DISTORSIONI CONCORRENZIALI NEL SETTORE. SEGNALAZIONE INVIATA A PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO, GOVERNO, REGIONI E COMUNI


COMUNICATO STAMPA


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Segnalazione del 23 maggio 2007


COMUNICATO STAMPA

SERVIZI FUNEBRI: ANTITRUST, GRAVI DISTORSIONI CONCORRENZIALI NEL SETTORE. PREVEDERE INCOMPATIBILITA’ TRA ATTIVITA’ PUBBLICHE E ATTIVITA’ PRIVATE


Segnalazione inviata ai Presidenti di Camera e Senato, a Governo, Regioni e Comuni

Per evitare le gravi distorsioni riscontrate nel settore delle onoranze funebri occorre prevedere una netta separazione tra le attività igienico-sanitarie di carattere pubblico e le attività di tipo privato. Lo chiede l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in una segnalazione inviata al Parlamento, al Governo, alle Regioni e all’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Nella segnalazione, approvata nella riunione del 17 maggio 2007, l’Autorità sottolinea come molte amministrazioni ospedaliere, per contenere i costi di gestione o addirittura per garantirsi un’entrata, affidano a società di onoranze funebri, gratuitamente o a pagamento, la gestione delle camere mortuarie. Si tratta di prassi che violano la necessaria distinzione fra servizi di natura pubblica in adempimento agli obblighi di polizia mortuaria, e attività commerciali quali sono i servizi di onoranze funebri.
In questo modo si determinano gravi distorsioni sul mercato, in quanto l’operatore funebre ha la possibilità di venire immediatamente in contatto con le famiglie acquisendo quindi una posizione privilegiata rispetto agli altri concorrenti; tale circostanza determina  al contempo un pregiudizio economico per i familiari dei defunti, i quali difficilmente sono nelle condizioni psicologiche di scegliere l’operatore funebre in grado di offrire il miglior servizio al minor costo.
Analoghe distorsioni della concorrenza si creano, a parere dell’Antitrust, quando a svolgere i servizi di onoranze funebri sono le stesse società comunali che gestiscono i cimiteri. Anche in questo caso si assiste ad una commistione tra attività tipicamente pubblica (la gestione dei cimiteri) e attività imprenditoriali private. Ulteriori problemi nascono poi quando le società comunali, attraverso le quali le amministrazioni hanno esercitato in regime di esclusiva le attività funebri, hanno successivamente esteso la loro attività nel mercato contiguo delle onoranze funebri.
Per risolvere le distorsioni evidenziate l’Autorità ritiene dunque efficaci le soluzioni previste dagli articoli 2 e 4 del Disegno di Legge 504/2006, sulla “Disciplina delle attività nel settore funerario”, che prevedono, rispettivamente,  l’incompatibilità tra l’attività di onoranze funebri e le gestioni dei servizi cimiteriali istituzionali e delle camere mortuarie.
L’Autorità in conclusione auspica da un lato che il Ministero della Salute, le Amministrazioni Regionali competenti e le singole Aziende Sanitarie si adoperino comunque affinché i servizi di natura igienico sanitaria non vengano affidati a operatori privati di onoranze funebri, e dall’altro che le amministrazioni comunali si limitino ad offrire servizi di gestione cimiteriale e altri servizi di natura pubblica evitando di svolgere, attraverso le stesse imprese, attività privatistiche di onoranze funebri.


Roma, 26 maggio 2007