C6161 - RAI – RADIOTELEVISIONE ITALIANA/RAMI DI AZIENDA
COMUNICATO STAMPA
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Provvedimento del 15 gennaio 2004
COMUNICATO STAMPA
ANTITRUST AVVIA ISTRUTTORIA SU ACQUISIZIONI RAI PER TRASMISSIONI IN DIGITALE
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 15 gennaio 2004, ha deliberato l’apertura di un’istruttoria nei confronti della Rai, Radiotelevisione Italiana S.p.A. e delle società Emilia Tv S.r.l.S.u., Rete 7 S.p.A., Teletime S.r.l., Video Puglia S.r.l., Edivision S.p.A., Telecolor International TCI S.p.A., Sige S.p.A., Teleliguria S.r.l., Radiotelevisione di Campione S.p.A., MIT S.r.l. e TGR – TeleGrosseto S.r.l.. L’istruttoria ha come fine quello di valutare la possibile costituzione di una posizione dominante in capo alla Rai sui mercati nazionali delle reti e delle infrastrutture per la trasmissione del segnale televisivo terrestre in ambito nazionale.
Le operazioni di concentrazione in esame consistono nell’acquisizione, da parte di RAI, di rami d’azienda di proprietà delle società suddette, costituiti da impianti di trasmissioni televisive e dalle relative frequenze. Le acquisizioni sono realizzate da RAI ai fini della sperimentazione per la diffusione di programmi numerici e di servizi in tecnica digitale su frequenze terrestri.
In particolare, dette operazioni si inseriscono in un Progetto unitario e sono finalizzate alla costituzione di due reti trasmissive in tecnica digitale terrestre (cd. multiplex). In Italia, a differenza degli altri paesi europei, lo sviluppo del mercato delle reti per la trasmissione del segnale televisivo è avvenuto in maniera disordinata: RAI e Mediaset dispongono di un monte frequenze ed impianti tale da garantirgli la disponibilità di tre reti televisive che coprono la quasi totalità del territorio e della popolazione nazionale. In particolare, RAI ha il maggior numero di frequenze, disponendone in media di un numero largamente superiore per ognuno dei tre canali nazionali (RAI1, RAI2 e RAI3) rispetto a quelle previste dal Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in tecnica analogica, cio’ che potrebbe comportare significative ridondanze di copertura delle suddette reti televisive.
Ad avviso dell’Autorità, le operazioni in esame potrebbero costituire in capo a RAI una posizione dominante nei mercati nazionali delle reti e delle infrastrutture per la trasmissione del segnale televisivo terrestre. La RAI infatti incrementerebbe ulteriormente il proprio numero di frequenze ed impianti; cio’ richiede di valutare tali operazioni anche sotto il profilo dell’accrescimento della capacità trasmissiva in termini di quantità di reti televisive offerte.
Il procedimento si concluderà entro quarantacinque giorni.
Roma, 16 gennaio 2004