AS165 - AS165 - SEGNALAZIONE: MISURE REGIONALI ATTUATIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 114/98 IN MATERIA DI DISTRIBUZIONE COMMERCIALE
COMUNICATO STAMPA
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Segnalazione del 17 marzo 1999
COMUNICATO STAMPA
Parere dell’Antitrust sulle misure regionali attuative del Decreto legislativo n. 114/98 in materia di distribuzione commerciale.
Il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, contenente la nuova disciplina della distribuzione commerciale, prevede che entro il 24 aprile 1999 le Regioni adottino gli indirizzi generali per l’insediamento delle attività commerciali e i criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale. Dal rilievo dei compiti in materia di commercio spettanti, sulla base della normativa nazionale, alle Regioni, emerge chiaramente l’importanza dell’interpretazione che le stesse daranno al proprio ruolo di protagonisti del processo di riforma della disciplina del commercio in Italia. Per questo motivo già nel febbraio 1998, in un parere espresso su una versione preliminare del decreto legislativo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva ritenuto importante auspicare che le disposizioni contenute nella normativa nazionale, nella misura in cui lasciassero margini di discrezionalità interpretativa, fossero applicate dalle Regioni in maniera coerente con gli obiettivi di liberalizzazione e di apertura alla concorrenza perseguiti dalla riforma.
L’Autorità nota con preoccupazione che sono poche le Regioni a statuto ordinario che hanno già compiuto passi significativi nella predisposizione dei provvedimenti attuativi del decreto legislativo n. 114/98 da adottare entro il 24 aprile 1998. Ritardi nell’adempimento da parte delle Regioni dei compiti previsti dal decreto sarebbero particolarmente pregiudizievoli per l’evoluzione del settore. Infatti, sino all’adozione dei provvedimenti regionali risulta sospesa la possibilità di presentare domande di apertura di esercizi della media e grande distribuzione; inoltre, la mancata adozione delle disposizioni regionali ai sensi dell’articolo 6 del decreto precluderebbe comunque l’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali, creando un regime di notevole incertezza anche per quanto concerne la disciplina degli esercizi di vicinato.
Rispetto a numerose altre Regioni, la Lombardia si è attivata con tempestività nel predisporre i complessi provvedimenti normativi che devono essere adottati entro il prossimo 24 aprile. La Giunta della Regione Lombardia ha trasmesso all’Autorità i progetti normativi concernenti la legge regionale in materia di commercio, il programma biennale contenente gli indirizzi generali per l’insediamento delle attività commerciali e i criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale. Nel parere a sua volta inviato al Presidente della Giunta, l’Autorità ha fatto presente che alcuni aspetti dei progetti normativi potrebbero essere utilmente rivisti al fine di eliminare restrizioni della concorrenza che non appaiono giustificate, anche alla luce dello spirito generale della riforma del settore introdotta con il decreto n. 114/98. In particolare l’Autorità nota che:
a) bisognerebbe evitare l’adozione, nella legge regionale, di un modello di valutazione delle domande di autorizzazione per le medie e grandi superfici rigidamente impostato in termini di regolamentazione strutturale del mercato;
b) andrebbe evitato il reinserimento, a livello regionale, di misure equivalenti alle tabelle merceologiche;
c) le condizioni in cui i Comuni potrebbero bloccare per due anni l’entrata di esercizi di vicinato andrebbero ulteriormente delimitate, in modo da riguardare solo i casi in cui il blocco dell’entrata è strettamente necessario per il perseguimento di esigenze di interesse generale;
d) nella formulazione dei criteri per la programmazione urbanistica bisognerebbe evitare l’inserimento di norme volte al perseguimento di obiettivi di programmazione commerciale;
e) occorre evitare che i Comuni, attraverso il non adeguamento degli strumenti urbanistici, di fatto possano bloccare a tempo indeterminato l’apertura di esercizi della media e grande distribuzione nella propria area.
In generale l’Autorità ritiene che per garantire “l’equilibrio” nello sviluppo non sono richiesti contingenti quantitativi all’apertura di nuove superfici; a tale fine, potrebbero essere utilizzati gli interventi, previsti dallo stesso decreto, volti a riconoscere e valorizzare il ruolo delle piccole e medie imprese. Si tratta, invece che di bloccare l’evoluzione del mercato, di fornire alle piccole e medie imprese un contesto favorevole per adattarsi all’evoluzione della domanda, trovando adeguati spazi di competitività. In questa prospettiva, è importante l’eliminazione a livello nazionale delle tabelle merceologiche, che consente maggiore flessibilità nell’adeguamento della gamma dei servizi offerti da parte dei piccoli esercizi. Assumono inoltre particolare rilievo gli interventi previsti dal decreto legislativo n. 114/98, a cui sono dedicate varie sezioni dei progetti normativi trasmessi dalla Giunta regionale della Lombardia, volti a: elevare il livello professionale e riqualificare, attraverso opportuni corsi di formazione e aggiornamento, gli operatori in attività; favorire gli insediamenti commerciali destinati al recupero delle piccole e medie imprese già operanti; predisporre programmi di qualificazione della rete commerciale finalizzati alla realizzazione dei infrastrutture e servizi adeguati alle esigenze dei consumatori; agevolare le forme di aggregazione tra piccoli e medi esercizi; promuovere i centri di assistenza tecnica.
Roma, 29 marzo 1999