AS143 - AS143 - SEGNALAZIONE: PREZZO FISSO DEI LIBRI
COMUNICATO STAMPA
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Segnalazione del 18 giugno 1998
COMUNICATO STAMPA
Mantenere fisso il prezzo di copertina dei libri distorce la concorrenza
e ostacola il rinnovamento della distribuzione al dettaglio tradizionale
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha segnalato al Parlamento e al Governo alcune distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare dalle disposizioni contenute in una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati e in un disegno di legge presentato al Senato della Repubblica che, nella vendita al pubblico di libri, prevedono venga mantenuto fisso, tranne limitatissime eccezioni, il prezzo di copertina stabilito dall'editore.
Le iniziative parlamentari in esame si danno come obiettivo la salvaguardia sia del canale di vendita costituito dalle librerie, il quale potrebbe essere compromesso dallo sviluppo della grande distribuzione, sia del pluralismo delle imprese editoriali, in particolare di quelle di minori dimensioni.
Ad avviso dell'Autorità un sistema di prezzi fissi non costituisce affatto un efficace strumento per conseguire tali obiettivi. Riguardo alla tutela del canale di distribuzione tradizionale, l'Autorità fa notare che l'impossibilità per i rivenditori al dettaglio di praticare prezzi inferiori a quelli stabiliti dagli editori innanzi tutto ostacola l'acquisizione di nuovi clienti e, in particolare, di quei consumatori che si avvicinano alla lettura principalmente grazie al richiamo delle vendite promozionali. In generale si può prevedere che i lettori che più subiranno gli effetti negativi di tale sistema saranno quelli con redditi meno elevati, ovvero i giovani, per i quali si vorrebbe favorire un maggior acquisto di libri. In sostanza, diminuiranno i lettori, almeno quelli sensibilmente influenzati dal prezzo.
L'introduzione di norme che fissano i prezzi finali di vendita non soddisfa nemmeno l'esigenza di salvaguardare le librerie di piccole e medie dimensioni. L'esperienza di altri Paesi europei mostra infatti che, a dispetto dell'esistenza di normative in tal senso o di accordi vincolanti per tutti gli operatori del settore, si sta verificando un processo di progressiva concentrazione del canale specializzato. Ciò è da attribuire al fatto che, in presenza di un sistema di prezzi fissi, le grandi superfici di vendita, a causa delle economie di scala conseguite, possono realizzare profitti più elevati dei piccoli esercizi e aumentare in tal modo la propria redditività e la posizione di mercato.
Peraltro, l'obiettivo di assicurare l'esistenza di un sistema di distribuzione al dettaglio caratterizzato dalla presenza di molti operatori non tiene conto del fatto che, data l'evoluzione della domanda, le attuali strutture distributive potrebbero essere eccessivamente frammentate e poco specializzate. Al riguardo, è opinione largamente diffusa che sia necessario ed auspicabile un processo di profonda innovazione del canale di distribuzione al dettaglio tradizionale, tendente ad incrementare la gamma di servizi offerta alla clientela da parte del singolo punto vendita. Il raggiungimento di tale traguardo può essere ostacolato, o comunque ritardato, se le librerie non saranno sottoposte allo stimolo concorrenziale derivante dal prezzo, in mancanza del quale l'arretratezza dell'attuale sistema distributivo continuerà a permanere.
Quanto all'obiettivo di tutela del pluralismo delle fonti di informazione, l'Autorità ritiene che il soddisfacimento di tale esigenza, in genere ricondotta alla possibilità per gli editori di realizzare forme di sussidi incrociati fra titoli ad alta rotazione e titoli a bassa rotazione, non dipenda dall'esistenza di un sistema collettivo di imposizione del prezzo di rivendita. Né la concorrenza di prezzo sembra provocare una riduzione di titoli: dall'analisi di alcuni dati di mercato non risulta che dal 1990 in poi, periodo in cui si è già verificata una fase di elevata concorrenza della grande distribuzione ed in assenza di una regolamentazione del prezzo di vendita finale del libro, si siano determinate riduzioni della gamma di titoli in commercio. Infatti, la produzione libraria italiana risulta essere aumentata con tassi medi annui del 5,4%, se si considera l'intero stock dei titoli in commercio, e del 6,2%, se si considera la produzione delle sole Novità, che pesano il 62,4% del flusso dei nuovi titoli in commercio ogni anno.
Roma, 26 giugno 1998