Cerca nel sito

A146 - COMPAGNIA PORTUALE BRINDISI



COMUNICATO STAMPA


Collegamenti:
Provvedimento del 11 luglio 1996


COMUNICATO STAMPA


        L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a conclusione di un'istruttoria avviata nel gennaio scorso, ha giudicato che i comportamenti della Compagnia dei Lavoratori Portuali "N. & S. Briamo" di Brindisi hanno costituito un abuso di posizione dominante nell'ambito del mercato delle operazioni portuali nel porto di Brindisi. Il procedimento aveva preso spunto da una segnalazione del Comitato Nazionale degli Utenti e degli Operatori Portuali, per conto dell'impresa portuale B.I.S. di Brindisi. La denuncia metteva in evidenza alcuni comportamenti della Compagnia Portuale, consistenti nel rifiuto di fornire la manodopera portuale richiesta dalla B.I.S. e nella fornitura di manodopera non adeguatamente qualificata per le mansioni richieste. Difatti, in base alle disposizioni della legge n. 84/94 sul settore portuale, le compagnie portuali trasformatesi in società continuano a mantenere l'esclusiva sulla fornitura di manodopera alle imprese portuali, operando anche in concorrenza con le altre imprese portuali.
        Nel caso specifico del porto di Brindisi, l'impresa B.I.S., che si era aggiudicata una gara ENEL per lo scarico del carbone dalle navi, gara a cui aveva partecipato anche la Compagnia Portuale di Brindisi, si è vista negare in un primo momento dalla stessa Compagnia la manodopera necessaria allo svolgimento delle operazioni portuali e successivamente è stata ostacolata nello svolgimento della propria attività. In particolare, la Compagnia Portuale  ha rifiutato di fornire i nominativi dei propri lavoratori in esubero, che la B.I.S., in ossequio alla legge n. 84/94, aveva richiesto ai fini della loro assunzione. In questo caso, la Compagnia Portuale ha addotto l'impossibilità di compilare le liste deilavoratori in esubero, in mancanza del decreto ministeriale attuativo.
        La Compagnia Portuale ha apertamente sostenuto di non voler accettare la concorrenza ed quindi ha inteso danneggiare la concorrente B.I.S. che si era aggiudicata la gara ENEL. La mancata compilazione delle liste di lavoratori in esubero è stata infatti attuata al solo scopo di ritardare la liberalizzazione delle operazioni portuali. In considerazione della gravità dei comportamenti contestati, pur mitigata dalla breve durata di alcuni di essi, l'Autorità ha deliberato di comminare una sanzione alla Compagnia Portuale di Brindisi di 37 milioni di lire, pari all'1% del fatturato dell'impresa.
        La delibera dell'Autorità costituisce la conferma fattuale di quanto già segnalato al Governo ed al Parlamento in data 13 giugno 1996. In tale occasione infatti, l'Autorità aveva evidenziato come l'esclusiva a favore delle compagnie portuali nella fornitura temporanea di manodopera portuale, esclusiva prevista dall'art. 21 della legge n. 84/94 e la cui scadenza è stata continuamente prorogata da decreti legge reiterati, potesse determinare situazioni di alterazione della concorrenza fra imprese portuali.

Roma, 24 luglio 1996