SEGNALAZIONE COMUNICAZIONI VIA SATELLITE
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Il Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha scritto al Parlamento e al Governo in materia di comunicazioni via satellite per segnalare come, negli ultimi anni, l'evoluzione del settore in senso concorrenziale si sia scontrata con un assetto regolamentativo rigido e inadeguato, che favorisce la persistenza di posizioni fortemente dominanti, da parte delle organizzazioni satellitari intergovernative e dei gestori nazionali dei sistemi di telecomunicazioni, e rende estremamente difficoltosa l'entrata di nuovi operatori sui mercati della trasmissione e dei servizi satellitari.
In particolare l'Autorità invita il Governo a eliminare l'attuale confusione tra organismi di regolamentazione e fornitori del servizio, che genera conflitti di interesse e distorsioni della concorrenza. A parere dell'Autorità, negli organismi internazionali e intergovernativi dovrebbero sedere rappresentanti del governo italiano e non del gestore nazionale delle telecomunicazioni (Telecom Italia), che in questo modo oggi svolge al tempo stesso il ruolo di controllore e concorrente degli operatori di sistemi satellitari indipendenti, nonché quello di regolamentatore e di fornitore di servizi in concorrenza. Gli ostacoli alla concorenza sono particolarmente pronunciati in Italia, dove il gestore nazionale è anche monopolista assoluto sul mercato della capacità di trasmissione satellitare e sul mercato dei servizi satellitari.
Inoltre l'Autorità ritiene che il governo dovrebbe emanare al più presto i decreti legislativi che recepiscono e danno attuazione alla Direttiva comunitaria 46/94, approvata dal Parlamento con la legge comunitaria del 1994, in modo da liberalizzare immediatamente i mercati delle apparecchiature, ivi comprese le stazioni terrestri connesse alla rete pubblica commutata, i mercati dei servizi e, in particolare, della capacità di trasmissione satellitare.
L'Autorità considera poi necessaria una modifica del Decreto Legge n. 545/95, in quanto esso contiene limiti all'ingresso nel mercato della telediffusione diretta in forma codificata anche via satellite. In pratica, l'attuale testo prevede che possano accedere al mercato delle tv in forma criptata solo le emittenti private titolari di concessioni o autorizzazioni televisive via etere per la ripetizione di programmi esteri. Questi limiti ostacolano, tra l'altro, lo sfruttamente delle economie di gamma che derivano dall'offerta di servizi televisivi e di telecomunicazione.
L'Autorità considerà anche opportuno che si sviluppi una riflessione sui metodi, attualmente discrezionali, di attribuzione delle frequenze dello spettro elettromagnetico, che costituiscono assieme agli spazi orbitali la risorsa naturale sulla quale si basano le comunicazioni satellitari. Una migliore allocazione delle frequenze, ivi comprese quelle attualmente precluse all'uso commerciale, potrebbe ottenersi attraverso meccanismi di assegnazione meno discrezionali, caratterizzati da procedure trasparenti e dall'attivazione di forme di concorrenza tra i partecipanti. In particolare, affinché il valore delle frequenze venga determinato secondo criteri economici ed esse vengano allocate agli operatori in grado di garantirne l'uso più efficiente, sembrerebbe opportuno modificare il sistema delle concessioni rendendone onerosa l'assegnazione, consentendone peraltro la trasferibilità a terzi da parte degli assegnatari.
Roma, 6 febbraio 1996