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LIBERALIZZAZIONE DELLE TARIFFE TACS: LETTERA DEL PRESIDENTE



COMUNICATO STAMPA



        L'Ufficio Stampa dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rende noto il testo della lettera inviata dal Presidente Giuliano Amato al Presidente del Consiglio, al Presidente del Cipe e al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, in merito agli effetti sul mercato del servizio GSM di una eventuale liberalizzazione delle tariffe del servizio radiomobile analogico (TACS).




                                                On.le Dott. Silvio Berlusconi
                                                Presidente del Consiglio dei Ministri
                                               
                                                On.le Prof. Giancarlo Pagliarini
                                                Presidente del CIPE
                                               
                                                On.le Avv. Giuseppe Tatarella
                                                Ministro delle Poste e Telecomunicazioni                        
                                               
        in data 30 novembre 1994, il Consiglio dei Ministri ha approvato la convenzione per il servizio radiomobile digitale (GSM). Questa decisione, che determina l'ingresso sul mercato di un secondo gestore (il consorzio Omnitel-Pronto Italia) a fianco di Telecom Italia, promuove l'apertura alla concorrenza del mercato della telefonia radiomobile digitale e così allinea il nostro Paese alla situazione di mercato oramai comune a tutti gli Stati dell'Unione Europea.
        La decisione del Governo è stata accolta con soddisfazione dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che in diverse occasioni  ha avuto modo di richiamare la necessità della apertura della concorrenza del mercato del servizio radiomobile digitale.
        L'apertura alla concorrenza del servizio radiomobile digitale rappresenta un passo fondamentale nel processo di liberalizzazione dell'intero settore delle telecomunicazioni, avviato dalla Comunità Europea e che mira a promuovere la crescita economica, attraverso il rafforzamento stabile della competitività del sistema produttivo e l'apertura di nuove opportunità di investimento.
        Accanto a questi effetti a livello di sistema produttivo, è da attendersi che l'apertura alla concorrenza del mercato della telefonia radiomobile digitale, così come denota l'esperienza degli altri Paesi industrializzati, produca notevoli benefici per gli utenti, sia in termini di qualità del servizio che di condizioni di prezzo più favorevoli. Allo stesso tempo, i due gestori saranno incentivati a perseguire la massima efficienza nell'erogazione del servizio, anche attraverso la ricerca e l'adozione delle soluzioni tecnologiche più avanzate. Per tali ragioni, questa Autorità valuterebbe negativamente ogni evento che alterasse le condizioni concorrenziali nel mercato della telefonia radiomobile digitale o che, addirittura, ne impedisse lo sviluppo.
        A tale riguardo, risulterebbe che il CIPE, su richiesta di Telecom Italia, si accinga a valutare in merito alla opportunità di liberalizzare le tariffe del servizio radiomobile analogico (TACS). Ad avviso di questa Autorità, una tale eventualità - così come presentata dai mezzi di informazione - appare in conflitto con l'esigenza di aprire alla concorrenza un settore finora soggetto a monopolio.
        Innanzitutto, è opportuno richiamare la distinzione tra i due mercati del servizio TACS e del servizio GSM: i due servizi, difatti, già ora, si differenziano per la tipologia e la qualità delle prestazioni fornite e rispondono ad esigenze di comunicazione in parte diverse. In prospettiva, il sistema digitale appare destinato a rappresentare lo standard tecnologico in base al quale si svilupperanno i sistemi di comunicazione personale (DCS 1800 ed altri), i quali consentiranno, oltre al servizio di telefonia vocale, anche la trasmissione di dati ed  immagini, rappresentando una possibile piattaforma per i servizi multimediali.
        In questo contesto, appare superfluo sottolineare l'incongruenza che si verrebbe a determinare sotto il profilo regolamentare, qualora si consentisse al gestore monopolista legale del servizio TACS la facoltà di fissare liberamente il prezzo del servizio offerto. Né d'altra parte, la liberalizzazione delle tariffe TACS va confusa con la piena liberalizzazione del servizio. Difatti, come ha segnalato il Gruppo di Lavoro sulle Telecomunicazioni presieduto dal Prof. Pinnarò, nella relazione sul servizio GSM predisposta ai fini del rilascio delle relative concessioni, la questione della libertà tariffaria invocata da Telecom Italia si deve inserire in un processo di  liberalizzazione tout court del servizio TACS. Peraltro, lo stesso Gruppo di Lavoro ha contestualmente auspicato che "la soluzione di tale questione implichi attente valutazioni giuridiche ed economiche, anche con riferimento ai profili della concorrenza". In particolare, si deve osservare che l'apertura alla concorrenza del servizio TACS non potrebbe che avvenire in un quadro di revisione delle condizioni attualmente vigenti, innanzitutto prevedendo un piano di riallocazione delle frequenze utilizzabili per il servizio in oggetto. Così da incentivare l'ingresso di nuovi operatori, i quali si rivolgerebbero necessariamente all'utenza TACS, attualmente identificabile soltanto con la clientela di Telecom Italia. Anche in questo quadro, non sono da sottovalutare le difficoltà di incentivare la concorrenza, anche per il limitato orizzonte  temporale per il recupero degli investimenti, connesso alla richiamata obsolescenza tecnologica del sistema analogico.
        D'altro canto, la presenza in Italia di un (unico) soggetto in grado di operare su entrambi i mercati rende necessaria la previsione di metodi che evitino che tale soggetto possa utilizzare la propria posizione fortemente preponderante al fine di impedire l'evoluzione del mercato in senso concorrenziale. Infatti, con tutta probabilità, la formazione del mercato del servizio GSM si realizzerà, almeno per una fase iniziale, soprattutto attraverso la "migrazione" di quella parte dell'utenza del servizio TACS disposta a sostenere un costo più elevato, a fronte di un livello di prestazioni più soddisfacente (sia in termini di gamma che di qualità delle prestazioni). L'eventuale liberalizzazione delle tariffe TACS consentirebbe a Telecom Italia, in quanto unico operatore presente su entrambi i mercati, la possibilità di  definire una struttura dei prezzi per il servizio analogico tale da ostacolare la migrazione di quote significative dell'utenza TACS  verso il servizio GSM, ed in particolare a favore del proprio concorrente.

        In questo quadro, è probabile che il risultato ultimo della liberalizzazione delle tariffe del servizio TACS sarebbe quello di frenare la fase di avvio del servizio GSM, compromettendone quindi lo sviluppo in senso concorrenziale. Si tratterebbe di un esito esiziale per le prospettive dell'intera telefonia radiomobile: il mancato sviluppo del servizio GSM se da un lato consentirebbe all'attuale gestore pubblico di perpetuare temporaneamente la propria leadership nel settore, dall'altro compromette la naturale evoluzione verso i sistemi di comunicazione personale  che, come detto, rappresentano il futuro della telefonia radiomobile e la base per lo sviluppo dei servizi multimediali, su cui si vanno concentrando le strategie d'investimento dei maggiori operatori nel settore delle telecomunicazioni.

        E' chiaro che, di fronte a questa prospettiva di un uso strategico delle tariffe TACS da parte del gestore monopolista, sarebbe difficile per questa Autorità non intervenire, in base alle proprie competenze, per rimuovere le condizioni ostative della concorrenza. Peraltro, l'intervento dell'Autorità non potrebbe che essere successivo alla messa in opera degli eventuali comportamenti abusivi e darebbe comunque necessariamente luogo a un lungo contenzioso, con l'esito di ulteriormente ritardare l'avvento del servizio radiomobile digitale nel nostro Paese. E' evidente che una decisione che non consentisse i comportamenti ora descritti avrebbe il pregio di rimuovere immediatamente le condizioni che ostacolano l'avvio della concorrenza nel mercato del servizio GSM.
               

        Alla luce delle considerazioni finora svolte, l'Autorità manifesta la propria preoccupazione per il rischio di distorsione della concorrenza nel mercato del servizio GSM che potrebbe derivare dall'eventuale decisione di liberalizzare le tariffe del servizio TACS.
        L'Autorità ha ritenuto opportuno segnalare le proprie valutazioni sulla materia, in considerazione dell'importanza che lo sviluppo concorrenziale del mercato della telefonia radiomobile digitale riveste per la crescita delle telecomunicazioni italiane e dell'economia nazionale.


                                                        Giuliano Amato