A44 - GRUPPO SICUREZZA/AEROPORTI DI ROMA
COMUNICATO STAMPA
Collegamenti:
Provvedimento del 17 novembre 1993
COMUNICATO STAMPA
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a conclusione dell'istruttoria avviata nel febbraio di quest'anno, ha deliberato che la società AEROPORTI DI ROMA ha compiuto un abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi di sicurezza aggiuntivi (mercato collegato ma distinto rispetto a quello dei servizi aeroportuali).
Il procedimento aveva preso avvio a seguito della denuncia della GRUPPO SICUREZZA Srl, società autorizzata a svolgere controlli di sicurezza aggiuntivi nell'aeroporto di Roma-Fiumicino. Con questa definizione si intendono i servizi che consistono nella custodia e nella vigilanza di beni di proprietà di terzi e nei controlli antiterroristici nell'interesse e su richiesta delle compagnie aeree.
Nel corso dell'istruttoria è emerso che la Aeroporti di Roma ha abusato della propria posizione dominante attuando i seguenti comportamenti:
a) ha imposto agli istituti di vigilanza operanti in ambito aeroportuale condizioni ingiustificatamente gravose. In particolare, ha introdotto nelle convenzioni relative all'affidamento di locali in subconcessione clausole che prevedono sia il pagamento di "royalties" che la facoltà di negare l'assenso allo svolgimento dei servizi da parte dei concorrenti;
b) ha tentato di estromettere dal mercato Gruppo Sicurezza non rinnovando, senza alcuna giustificazione, il contratto per l'uso di un locale interno all'aeroporto, essenziale per il mantenimento dell'autorizzazione ad operare. Il mancato rinnovo della subconcessione del locale ad uso ufficio corrisponde, di fatto, ad una espulsione dal mercato;
c) ha applicato nei rapporti commerciali con gli istituti di vigilanza condizioni diverse per prestazioni equivalenti. In pratica la Aeroporti di Roma impone agli istituti di vigilanza, di volta in volta il pagamento di importi a titolo di royalties in modo disomogeneo e discriminante.
L'Autorità ha ordinato alla Aeroporti di Roma di porre fine immediatamente ai suddetti comportamenti e, accertata la gravità delle infrazioni, ha irrogato una sanzione amministrativa pecuniaria di 115 milioni di lire.
Roma, 23 novembre 1993