AS215 - MISURE PROPOSTE PER CONTRASTARE GLI AUMENTI DELLE TARIFFE RC AUTO
COMUNICATO STAMPA
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Segnalazione del 27 aprile 2001
COMUNICATO STAMPA
RCAuto: Antitrust contraria a misure che scoraggiano la concorrenza
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua adunanza del 27 aprile u.s., ha ritenuto di formulare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Industria, al Ministro del Tesoro e al Ministro delle Finanze, le proprie osservazioni sui problemi per la concorrenza che potrebbero derivare dall’adozione di alcune misure relative al settore RC Auto.
L’Autorità ha innanzitutto ricordato che nel corso dell’istruttoria conclusasi il 28 luglio 2000 - con una decisione che, anche per la parte relativa alla sanzione, è ad oggi sottoposta al controllo giurisdizionale del Consiglio di Stato - è emerso che il mercato è stato caratterizzato, nonostante la liberalizzazione tariffaria, da un diffuso ricorso a pratiche collusive da parte delle imprese di assicurazione.
In tale contesto eventuali misure, finalizzate ad attenuare l’onere per i consumatori, devono avere come obiettivo di incentivare l’aumento dell’efficienza del sistema, promuovendo lo sviluppo di un’effettiva concorrenza nel settore. L’Autorità ha pertanto sottolineato di non poter condividere, in quest’ottica, l’adozione di eventuali misure volte a introdurre sgravi fiscali per le imprese o per i consumatori, o comunque sovvenzioni all’acquisto del prodotto.
Il trasferimento di risorse ai consumatori ha solo in apparenza l’obiettivo di favorirli; in realtà, la presenza di un sussidio all’acquisto riduce l’interesse per la ricerca della polizza più conveniente, cristallizzando in tal modo la ripartizione della clientela tra imprese e contribuendo così al mantenimento di premi elevati. A fortiori gli sgravi fiscali alle imprese, lungi dall’incidere sulle reali cause del livello dei premi, avallano i comportamenti inefficienti adottati sino ad oggi dagli operatori del mercato, senza produrre benefici a medio-lungo termine per i consumatori.
In definitiva, in un mercato in cui i consumatori sono comunque obbligati ad acquistare il bene, misure che esplicano funzione compensativa non possono che condurre, in prospettiva, ad ulteriori incrementi dei prezzi, senza incidere sulle cause strutturali sottostanti. Simili misure, quindi, nel medio periodo potrebbero addirittura arrecare un danno considerevole agli assicurati.
Roma, 30 aprile 2001