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I168 - CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO


COMUNICATO STAMPA


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Provvedimento del 24 ottobre 1996


COMUNICATO STAMPA



        L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'istruttoria avviata nel novembre dello scorso anno, sui piani produttivi predisposti e attuati dai consorzi di tutela del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.          A seguito dei rilievi mossi dall'Autorità nel corso dell'istruttoria, i consorzi hanno deciso di introdurre modifiche ai principi della programmazione tali da renderla compatibile con le norme per la tutela della concorrenza e del mercato. Le modifiche ai regolamenti di autodisciplina che i consorzi intendono adottare varranno infatti a trasformare il meccanismo di programmazione in un sistema di verifica delle richieste di produzione presentate dai singoli consorziati. Sulla base dei nuovi principi, i consorzi si limiteranno in futuro a registrare le richieste dei singoli produttori, previo accertamento della loro capacità di produrre formaggio di qualità ed elaboreranno un obiettivo di produzione complessivo, il cui valore sarà meramente indicativo.
        I documenti presentati dai consorzi, pur indicando le modalità concrete attraverso cui i principi sopra esposti saranno realizzati, non contengono però le modificazioni che i testi consortili dovranno subire affinché l'intero meccanismo sia adeguato alla realizzazione di un sistema che non presenti effetti restrittivi per la concorrenza. Per queste ragioni l'Autorità ha deliberato che entrambi i consorzi presentino entro 90 giorni le modifiche dei testi consortili per attuare le trasformazioni illustrate.

        Per quanto riguarda gli anni passati, l'Autorità ha deliberato che i piani produttivi, i regolamenti di autodisciplina e i relativi atti d'attuazione, adottati dal Consorzio Parmigiano Reggiano per le campagne casearie dal 1991 al 1994, costituiscono intese restrittive della concorrenza. Così come costituiscono intese restrittive della concorrenza le delibere consortili del Consorzio Grana Padano relative alla programmazione 1991-1995, i regolamenti di autodisciplina adottati nel 1994 e 1995. Nei piani e nei regolamenti venivano fissati da una parte l'obiettivo massimo di produzione complessiva per l'annata di riferimento e dall'altra la produzione annuale che i singoli caseifici non dovevano superare. Restrittivo della concorrenza è stato anche valutato il protocollo d'intesa stipulato nel 1994 tra i due consorzi, e poi non più rinnovato, che fissava un unico limite massimo di produzione dei formaggi di tipo grana assegnando al Consorzio Parmigiano Reggiano il 51% del totale e al Consorzio Grana Padano il restante 49%. L'Autorità ha diffidato i consorzi dal riproporre questi comportamenti.
        Il Consorzio Parmigiano Reggiano è un consorzio volontario costituito da circa 600 imprese produttrici ubicate nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena, e in parte delle province di Bologna e Mantova. Il Consorzio Grana Padano è un consorzio volontario costituito da circa 300 imprese produttrici del Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la dimensione del mercato, nel corso del 1994, il consumo nazionale di formaggio di tipo grana è stato stimato pari a circa 2.084.000 quintali; oltre il 90% di tale valore è rappresentato da produzione di imprese associate ai due consorzi.
        L'istruttoria aveva preso avvio da una nota del Ministero dell'Industria, pervenuta nel giugno 1995, in cui si chiedeva all'Autorità di accertare, tra l'altro, l'eventuale presenza di comportamenti restrittivi della concorrenza nel settore del parmigiano-reggiano. Nel novembre successivo, l'Autorità aveva aperto un procedimento formale ritenendo che i regolamenti di autodisciplina, i piani di programmazione della produzione tutelata ed un protocollo d'intesa esistente tra i due consorzi potessero dar luogo a intese restrittive della concorrenza.

Roma, 13 novembre 1996