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PUBBLICITÀ INGANNEVOLE E PRATICHE SLEALI: ATTIVATA DIREZIONE AD HOC. ANALISI DEI PRIMI DUE ANNI E MEZZO DI APPLICAZIONE DELLA GIULIETTI


COMUNICATO STAMPA



COMUNICATO STAMPA

PUBBLICITÀ INGANNEVOLE E PRATICHE SLEALI:
ANTITRUST ATTIVA DIREZIONE AD HOC
DAL 2005 COMMINATI OLTRE SETTE MILIONI DI EURO DI MULTE. NELLA ‘LISTA NERA’ DEI RAGGIRI TELECOMUNICAZIONI, TURISMO, FINANZIARIE E SETTORE BENESSERE


L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in ottemperanza ai nuovi poteri conferiti dai due decreti legislativi in materia di tutela dei consumatori, ha attivato nella riunione del 3 agosto 2007, la nuova Direzione Pratiche Commerciali Sleali e messo a punto un’analisi dei primi due anni e mezzo della legge Giulietti sulla pubblicità ingannevole.

I due provvedimenti recentemente approvati dal governo per adeguare la normativa italiana alle direttive europee in materia di pubblicità ingannevole verso i consumatori e le imprese, nell’assegnare all’Autorità maggiori poteri (possibilità di agire d’ufficio anche con specifiche ispezioni e aumento delle sanzioni fino a 500.000 euro dalle attuali 100.000), metteranno in condizione gli uffici del Garante, una volta approvati i regolamenti interni, di effettuare interventi a favore dei consumatori più efficaci e rapidi.

Di seguito, sulla base delle esperienze maturate dal 2005 ad oggi, la ‘lista nera’ dei settori più a rischio-raggiro e le multe comminate fino ad oggi (tabella 1).

In due anni, dall’entrata in vigore nel 2005 della legge Giulietti, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è occupata di 385 casi di pubblicità ingannevole, riscontrando 344 violazioni, ed ha comminato sanzioni per un totale di 7.729.500,00 euro, di cui 2.186.000 nel solo periodo gennaio-giugno 2007. Ecco una sintesi dei settori più a rischio.

TELECOMUNICAZIONI

Ancora troppe pubblicità ingannevoli nel settore della telefonia fissa e mobile. Si tratta di un fenomeno particolarmente grave vista l’estrema varietà ed evoluzione delle offerte commerciali che generano disorientamento nel consumatore. L’Autorità continuerà a vigilare con particolare attenzione sul settore e ribadisce la necessità che gli operatori predispongano messaggi completi e chiari. L’Autorità ha individuato le maggiori lacune informative che generano l’ingannevolezza dei messaggi: si tratta dei costi ‘mimetizzati’ (i costi e le condizioni dell’offerta pubblicizzata che il messaggio omette), del livello tecnologico necessario per usufruire di alcuni servizi (necessità di verificare la copertura del segnale trasmissivo del servizio offerto, come nel caso dei servizi UMTS o per la visione della tv sul proprio cellulare), delle offerte cosiddette ‘per sempre’, ingannevoli perché in realtà è previsto un termine entro il quale il servizio, a quel prezzo, va utilizzato, e infine degli obblighi nascosti (ad esempio deve essere chiaro quando, per poter usufruire delle offerte o di un cellulare alle condizioni reclamizzate, bisogna aderire a determinati piani tariffari per un determinato periodo di tempo).

L’Autorità si é occupata di 124 casi di pubblicità ingannevole nelle telecomunicazioni nel periodo che va dal 2005 fino a giugno 2007 ed ha comminato multe per 2.782.500. Solamente in 11 casi è stata riscontrata una non violazione, dato che indica l’alto livello di “scorrettezza” dei messaggi pubblicitari del settore.

Da gennaio 2007 a giugno 2007 i casi dibattuti sono stati 19, di cui 17 risultati ingannevoli, e l’Autorità ha imposto sanzioni complessive pari a 696.500 euro.

TURISMO

Dal 2005 ad oggi, l’Autorità è intervenuta diverse volte nel settore del turismo a seguito di segnalazioni da parte di singoli consumatori e associazioni.

Si tratta di servizi di larga diffusione per i quali, sempre facendo riferimento alla pubblicità, si riscontra un elevato livello di scorrettezza, in grado, di pregiudicare il comportamento economico e il benessere dei consumatori. Infatti, a fronte di 20 procedimenti che complessivamente hanno toccato il settore allargato del turismo, 19 si sono conclusi con una decisione di ingannevolezza nell’ultimo anno e mezzo.

Le pronunce di ingannevolezza hanno riguardato principalmente messaggi su strutture alberghiere, villaggi turistici, centri benessere, tariffe aeree, crociere, pacchetti vacanze. Il mezzo più diffuso su cui appaiono i messaggi è Internet. La descrizione delle strutture sui rispettivi siti appare omissiva o completamente falsa, in ogni caso induce in errore il consumatore, che non ha elementi per valutare l’offerta o addirittura ha informazioni false.

Alcuni dei casi più frequenti riguardano strutture che si sono attribuite “stelle” in più rispetto a quelle regolarmente assegnate dall’Azienda di promozione turistica.

Mentre numerosi altri procedimenti riguardano la descrizione dei villaggi turistici sui cataloghi dei tour operator, all’interno dei quali le descrizioni spesso si discostano in maniera eclatante dalla realtà.

Il totale delle multe comminate dall’Autorità dal 2005 a giugno 2007 per pubblicità ingannevole nel settore turistico ammonta a 201.600 mila euro.

PRODOTTI DIMAGRANTI E PSEUDO FARMACI

I messaggi condannati hanno in genere la caratteristica comune di proporre prodotti in grado di produrre effetti dimagranti o tonificanti senza bisogno di seguire delle diete o di svolgere attività fisica.

Molti di questi messaggi pubblicitari omettono informazioni: per l’Autorità non fornire indicazioni sulla necessità di consultare preventivamente un medico e altre avvertenze, come attenersi alle dosi consigliate e non fare un uso prolungato del farmaco, può indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza, con conseguente pericolo per la salute. In un caso specifico, nel determinare la sanzione, l’Autorità ha anche stabilito il principio che i consumatori con problemi di peso e cellulite si trovano in una situazione di “particolare debolezza psicologica”. Dunque sono consumatori deboli da tutelare con sanzioni più alte.

L’Autorità ha comminato sanzioni in ben 35 casi per oltre 1.140.000 euro per pubblicità ingannevole di prodotti dimagranti, integratori alimentari e pseudo farmaci nel periodo 2005- giugno 2007.



Roma, 13 agosto 2007


TABELLA 1

Dall'introduzione della Giulietti fino a giugno 2007
Settore  
Violazioni
Non violazioni
Totale casi
Sanzione(in €)
Acqua
1
1
2
10.100
Agricoltura e allevamento
1
 
1
8.000
Altre attività manifatturiere
7
3
10
82.000
Assicurazioni e fondi pensione
9
 
9
74.100
Attività immobiliari  
1
1
0
Attività ricreative, culturali e sportive
2
1
3
22.200
Cinema
1
 
1
5.600
Costruzioni
2
 
2
13.100
Credito
3
 
3
58.300
Editoria e stampa
9
 
9
196.600
Grande distribuzione
9
2
11
135.600
Industria alimentare e delle bevande
11
3
14
214.100
Industria farmaceutica
35
3
38
1.140.300
Industria petrolifera
2
2
4
9.100
Informatica
8
 
8
197.700
Istruzione
27
3
30
381.900
Materiale elettrico ed elettronico
12
1
13
283.200
Meccanica
4
 
4
46.400
Mezzi di trasporto
7
4
11
118.600
Prodotti chimici, materie plastiche, gomma
1
 
1
9.100
Radio e televisione
7
2
9
180.100
Servizi finanziari
30
4
34
548.400
Servizi vari
35
3
38
382.800
Settore discografico
3
 
3
77.700
Siderurgia e metallurgia
1
 
1
11.100
Telecomunicazioni
64
5
69
2.322.500
Tessile, abbigliamento e calzature
3
1
4
116.400
Turismo
14
2
16
201.600
Vetro
2
 
2
9.600
Trasporti e noleggio di mezzi di trasporto
11
 
11
147.600
Bambini e adolescenti (dlg 74/92 - art.6)
4
 
4
141.600
Trasparenza (dlg 74/92 - art. 4, comma 1 - offerte di lavoro, cartoline)
7
 
7
101.700
Trasparenza (dlg 74/92 - art. 4, comma 1 - riviste, quotidiani, ecc.)
8
 
8
365.200
Salute e sicurezza (dlg 74/92 - art. 5);
4
 
4
117.200
Totale complessivo
344
41
385
7.729.500