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NUOVO ORDINAMENTO DELLE CARRIERE


COMUNICATO STAMPA



COMUNICATO STAMPA n. 14/97

Nuovo Ordinamento delle carriere

        Lo scorso novembre, è stato siglato un accordo tra l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e i rappresentanti sindacali per apportare una serie di modifiche all'ordinamento delle carriere del personale, il cui testo viene ora pubblicato in un'edizione speciale del Bollettino.
        Il principale obiettivo del nuovo ordinamento è di modificare la struttura organizzativa, rendendola più flessibile e meno gerarchica e di accentuare i meccanismi di progressione di carriera di tipo meritocratico, in particolare attraverso un processo annuale di valutazione. Presto verranno valutate anche le unità organizzative nel loro complesso, dalle cui performances dipenderà un incentivo economico.
        Nel nuovo ordinamento, per rispondere a un criterio di semplificazione, le carriere esecutiva e operativa comprendono ciascuna un'unica qualifica, rispettivamente commessi e impiegati, mentre quella direttiva è articolata nelle sole qualifiche di funzionario e di dirigente, oltre a quella di Segretario Generale.
        Per la carriera operativa ed esecutiva e per le due qualifiche della carriera direttiva sono istituite scale stipendiali, così da consentire una progressione di carriera dei dipendenti attraverso l'attribuzione di scatti. Al contempo scompare il meccanismo di avanzamento per anzianità previsto dal precedente Ordinamento. La progressione avverrà in connessione al risultato del processo di valutazione annuale, sulla base del quale verrà attribuito un numero di scatti differenziato.
        Nell'ambito della scala stipendiale, il trattamento economico per tutte le carriere è composto, oltre che dalla retribuzione stipendiale, da una indennità incentivante che l'Autorità intende basare sulla performance delle unità organizzative, previa determinazione, entro il dicembre 1997, di un apposito sistema di indicatori. A questo scopo, dal mese di marzo l'Autorità ha avviato un progetto per realizzare un modello di controllo di gestione adeguato alle caratteristiche dell'Istituzione. In questo modo, oltre a promuovere una più trasparente ed efficiente allocazione delle risorse, sarà infatti possibile valutare i risultati dell'attività delle singole unità organizzative.

Roma, 7 aprile 1997