Stampa

IC17 - SETTORE DEI SERVIZI DI FINANZA AZIENDALE


COMUNICATO STAMPA


Collegamenti:
Provvedimento del 25 settembre 1997


AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO                                                                       BANCA D'ITALIA



COMUNICATO STAMPA


        L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la Banca d'Italia hanno terminato un'indagine conoscitiva sullo stato dei servizi di finanza aziendale in Italia, di cui si allega una sintesi delle principali conclusioni.

        Il settore, anche per il peso di fattori storici, è risultato nel suo complesso ancora poco sviluppato nel confronto internazionale. Sul piano della concorrenza sono stati individuati quattro mercati rilevanti. In due di essi - quello dei servizi di consulenza e di guida del collocamento di azioni per l'ammissione di nuove società alla quotazione e quello dei servizi di intermediazione per operazioni di fusione e acquisizione - l'offerta non  presenta particolari problemi di carattere concorrenziale.

        Negli altri due mercati - servizi di consulenza e di guida per il collocamento di azioni di società già quotate; servizi di assistenza alle imprese in situazioni di crisi e di ristrutturazione del debito - la situazione concorrenziale  appare invece critica, in considerazione sia della forte concentrazione dell'offerta, sia soprattutto della presenza stabile di un operatore, Mediobanca, in posizione dominante. In entrambi i mercati, anche se maggiormente per le ristrutturazioni, questo intermediario risulta avvantaggiato, oltre che da una specifica competenza, da fattori di conoscenza e da rapporti consolidati, anche attraverso collegamenti azionari, con  le maggiori imprese e con altre banche.

        Alcuni fattori in futuro incideranno positivamente sulla struttura concorrenziale di tutti i mercati individuati dall'indagine: l'incremento della gamma di servizi offerti alla clientela dalle banche, la riforma dei sistemi pensionistici pubblici, l'ulteriore dismissione di partecipazioni pubbliche, l'unione monetaria e la crescente internazionalizzazione dei mercati. Per una maggiore concorrenza è tuttavia indispensabile che le tendenze positive che si osservano sia dal lato della domanda sia dal lato dell'offerta vengano consolidate dall'ingresso nei mercati esaminati di intermediari nazionali ed esteri, dalla consapevolezza da parte delle imprese che le dinamiche concorrenziali del settore dipendono anche dalle loro scelte, dall'attenzione che il Parlamento e il Governo vorranno dedicare alle esigenze di innovazione normativa.

        L'Autorità e la Banca d'Italia, nell'ambito delle rispettive competenze antitrust, vigileranno sui comportamenti che saranno tenuti in concreto dagli operatori nei mercati dei servizi di finanza aziendale affinché il diffondersi della concorrenza non venga frenato dall'abuso di posizioni dominanti o da pratiche collusive.

Roma, 8 ottobre 1997


Allegato

SINTESI DELLE PRINCIPALI CONCLUSIONI



        L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la Banca d'Italia hanno concluso un'indagine conoscitiva sullo stato dei servizi di finanza aziendale in Italia.

        Il settore dei servizi della finanza aziendale presenta a tutt'oggi un significativo ritardo rispetto ai principali paesi industrializzati. Dal lato dell'offerta, la lunga tradizione di specializzazione temporale degli intermediari creditizi, ma specialmente il ruolo attribuito al credito agevolato per canalizzare flussi di risparmio a settori e aree del Paese, hanno influito sulla tipologia dei servizi finanziari forniti dalle banche che risulta tuttora dominata dallo strumento creditizio. Malgrado le profonde riforme legislative che hanno coinvolto il sistema bancario e il mercato mobiliare l'offerta di questi servizi mantiene un'incidenza limitata sul totale delle attività delle banche e il relativo contributo alla redditività bancaria risulta estremamente ridotto. Diversamente da quanto è avvenuto in altri paesi, non si è verificata in Italia l'acquisizione di investment banks straniere da parte degli istituti di credito nazionali e la stessa organizzazione interna dei gruppi bancari riflette sotto questo profilo un modello di non elevata specializzazione.

        Sullo sviluppo della domanda di servizi di finanza aziendale hanno inciso diversi fattori tra i quali in particolare la natura pubblica della proprietà di molte delle principali imprese italiane che potevano ottenere i finanziamenti direttamente dallo Stato attraverso i fondi di dotazione, la diffusa presenza di imprese di piccola dimensione e la riluttanza - indotta prevalentemente da ragioni fiscali - di molte imprese private a sottoporsi alla disciplina della maggiore trasparenza contabile e informativa richiesta per il ricorso al mercato mobiliare.

        Nel corso dell'indagine, ai fini della valutazione delle condizioni di concorrenza, sono stati individuati quattro mercati rilevanti relativi ai: servizi di consulenza e guida del collocamento per operazioni di ammissione a quotazione; servizi di intermediazione per operazioni di fusione e acquisizione; servizi di consulenza e guida per operazioni di collocamento di valori azionari di società già quotate; servizi di assistenza ad imprese in situazioni di crisi e di ristrutturazione del debito.

        Con riferimento ai primi due mercati, dall'analisi svolta nell'indagine è emerso che l'offerta di servizi non appare presentare particolari problemi di carattere concorrenziale. Nel mercato dei servizi per operazioni di fusione e acquisizione l'offerta appare assai diversificata in considerazione della diversa tipologia e dell'elevato numero di operatori: intermediari nazionali, studi professionali, merchant banks straniere. Nel mercato dei servizi per operazioni di ammissione a quotazione si rileva invece la presenza di un nuovo operatore, l'IMI, che ha assunto negli ultimi anni una posizione di rilievo, a fianco a quella preesistente della Banca Commerciale Italiana e di Mediobanca, in virtù soprattutto della preminenza finora avuta nella guida dei consorzi di collocamento nei processi di privatizzazione delle imprese pubbliche. Il processo di privatizzazione ha inoltre permesso l'ingresso nel mercato italiano di molti operatori esteri, relativamente ai servizi riguardanti la progettazione dell'operazione e, per la quota riservata ai mercati stranieri, anche a quelli di guida del collocamento.

        Per quanto riguarda invece i mercati dei servizi di consulenza e guida per il collocamento di valori azionari di società già quotate e dei servizi di assistenza in situazioni di crisi e di ristrutturazione del debito, la situazione concorrenziale appare più critica, in considerazione sia della forte concentrazione dell'offerta, sia soprattutto della presenza stabile di un operatore, Mediobanca, in posizione dominante. Con riferimento al mercato dei collocamenti azionari di società già quotate, tale posizione può essere spiegata essenzialmente dalla circostanza che, in un mercato di dimensioni ridotte, le principali operazioni di aumento di capitale sono state realizzate da imprese tradizionalmente legate, anche attraverso collegamentiazionari, a Mediobanca la quale, rispetto ad altri intermediari finanziari, detiene un vantaggio competitivo risultante da tre fattori:

i) la competenza acquisita grazie alle numerose operazioni svolte, anche per la minore dinamicità dimostrata da altri intermediari della stessa natura;

ii) la possibilità di portare a buon fine operazioni anche di notevoli dimensioni grazie alla capacità di organizzazione del collocamento derivante dalle strette relazioni intrattenute con parti rilevanti del sistema bancario nazionale;

iii) i consolidati rapporti di clientela, spesso rafforzati dalla presenza diretta nel capitale azionario e talvolta nei sindacati di controllo, con una parte rilevante dei grandi gruppi industriali privati che richiedono i servizi.

        L'attuale situazione di scarsa concorrenzialità del mercato potrà in prospettiva beneficiare della domanda di servizi proveniente da società di recente quotazione; infatti, la presenza di nuovi concorrenti nel mercato delle ammissioni a quotazione costituisce la premessa per un loro successivo ingresso nel mercato dei collocamenti delle società già quotate. Lo sviluppo di questo processo potrà sicuramente accrescere il livello di concorrenza tra gli operatori attivi sul mercato soprattutto se la futura domanda di servizi di finanza aziendale dei gruppi industriali privatizzati non sarà influenzata dai legami partecipativi formatisi nell'ambito del processo di privatizzazione ma si baserà pienamente sulla valutazione della competitività dei servizi offerti.
       
Anche per quanto concerne il mercato dei servizi di consulenza per operazioni di ristrutturazione l'offerta è risultata essere particolarmente concentrata e in definitiva poco concorrenziale. In misura addiritturamaggiore che nelle operazioni di aumento di capitale, la scelta dell'advisor per le ristrutturazioni risulta basata su fattori di conoscenza e rapporti consolidati fra impresa cliente e fornitore dei servizi. Mediobanca è l'unico operatore in grado di guidare e assistere la ristrutturazione di imprese o gruppi di rilevante dimensione che versano in situazioni di crisi. Ciò per la specifica competenza sviluppata nell'analisi finanziaria dei principali gruppi industriali italiani, anche attraverso il ripetutosvolgimento di operazioni, ma altresì grazie alla rete di rapporti con i gruppi industriali italiani e con le principali banche che sono state da un lato i committenti e dall'altro i creditori maggiormente coinvolti nei piani di ristrutturazione.

        Diversi fattori potranno in futuro incidere positivamente sulla struttura concorrenziale di tutti i mercati individuati nell'indagine. In particolare la contrazione del margine di interesse stimola le banche italiane a diversificare le fonti di ricavo attraverso un incremento della gamma di servizi offerti alla clientela. L'andamento demografico e le riforme dei sistemi pensionistici pubblici convoglieranno quantità crescenti di risparmio verso investimenti mobiliari a medio e lungo termine, incentivando la raccolta diretta di capitali in Borsa da parte delle imprese e, conseguentemente, la domanda di servizi di finanza aziendale. Inoltre un importante contributo allo sviluppo della domanda è stato determinato negli anni recenti dalla dismissione di partecipazioni pubbliche, realizzate sia tramite il collocamento in Borsa di titoli di imprese già quotate e l'ammissione a quotazione di nuove società sia, qualora sia stata utilizzata la trattativa diretta, attraverso operazioni di fusione e acquisizione. La stessa prospettiva dell'unione monetaria e la crescente internazionalizzazione nel settore dei servizi finanziari tenderanno a spingere nella direzione di un allargamento delle dimensioni geografiche dei mercati oggetto dell'indagine.

        Affinché venga ad affermarsi una maggiore concorrenza nei mercati dei servizi di finanza aziendale oggetto dell'indagine, è tuttavia indispensabile che le tendenze positive che si osservano sia dal lato della domanda sia dal lato dell'offerta, vengano consolidate dall'ingresso di intermediari nazionali ed esteri, dalla consapevolezza delle imprese che le dinamiche concorrenziali del settore dipendono anche dalle loro scelte, dall'attenzione che il Parlamento e il Governo vorranno dedicare alle esigenze di innovazione normativa. In tal senso, un ruolo preminente possono avere le modifiche in materia fiscale. Il sistema attualmente in vigore, che prevede la completa deducibilità degli interessi passivi, rendendo più conveniente il ricorso all'indebitamento, non rispetta l'auspicabile neutralità di trattamento tra le diverse fonti di finanziamento delle imprese. E' pertanto necessario che trovi rapida attuazione la nuova disciplina fiscale, più favorevole al capitale di rischio, disegnata nella legge collegata alla Finanziaria per il 1997. Con riferimento alle operazioni riguardanti la ristrutturazione di imprese in crisi sono state rilevate nell'indagine considerevoli inefficienzenelle attuali procedure concorsuali. La complessità e l'incertezza che caratterizzano le procedure giudiziali previste dall'ordinamento per la soluzione delle crisi di impresarendono necessaria una revisione dell'attuale disciplina, al fine di rendere praticabili le soluzioni concorsuali, riducendone i tempi di esecuzione e consentendo di determinare in modo trasparente i costi di eventuali soluzioni extragiudiziali.

        L'Autorità e la Banca d'Italia, nell'ambito delle rispettive competenze, non mancheranno di vigilare sui comportamenti che saranno tenuti in concreto dagli operatori nei mercati dei servizi di finanza aziendale oggetto dell'indagine affinchè il diffondersi della concorrenza non venga frenato dall'abuso di posizioni dominanti o da pratiche collusive.